Un assaggio di Tunisia al Kif Kif
Oggi siamo Al Pigneto, uno dei quartieri di Roma che è cambiato di più e che sta continuando a cambiare.…
Per farvi iniziare a viaggiare nel vasto mondo dei sapori vi parlerò di una ricetta dai molteplici nomi (jaozi, schlutzkrapfen, pelmeni, tamales, maultaschen, pierogi, samosa), ma che sostanzialmente è quella del raviolo. Questo involucro di pasta contenente a volte carne, altre pesce e altre ancora verdura o mix di tutto ciò è stato una sorta di testimone per tutto il mondo. Basta pensare che sin dagli scritti della Roma antica si parlava di una sorta di pasta contenente una polpetta di carne chiamata ‘patinam apicianam sic facies’, volgarmente la torta di Apicio, ma sostanzialmente di trattava di un raviolo.
Il concetto stesso del raviolo è esplorazione, ovvero quando ne addentiamo uno la prima cosa che possiamo assaporare è l’involucro, che più o meno ha la stessa consistenza e lo stesso sapore, ma quando arriviamo al ripieno è lì che iniziamo a ‘viaggiare’: è proprio dal contenuto e dagli odori che possiamo dire se un raviolo ci ricorda un paese anziché un altro e questo ci porta ad apprezzare anche ingredienti che alcune volte inseriamo in ricette che facciamo spesso a casa come l’aglio olio e peperoncino con l’aggiunta di zenzero. (PS: questa la consigliamo calorosamente agli amanti del piccante)
Roma caput Mundi… del cibo
Questo è un viaggio che Large Movements vuole fare insieme a voi per capire come la cucina ci ha influenzato tutti e come ci influenza da moltissimo tempo. Questo percorso che stiamo per fare passerà attraverso l’esplorazione di diversi ristoranti etnici che si trovano a Roma e hanno saputo portare la propria idea di multiculturalità.
La nostra cucina come la possiamo assaggiare oggi è un insieme di spunti presi qua e là dalle varie culture che sono passate per la penisola. Andando in Sicilia, infatti troveremo una fortissima influenza araba, oppure nella stessa Roma abbiamo la presenza fissa della cucina giudaico-romanesca, una delle espressioni culinarie più conosciute anche all’estero, tanto che molti turisti passando per la città eterna si fermano molto volentieri a mangiarsi un ottimo carciofo alla giudia. Spostandoci un po’ più a nord possiamo vedere che la cucina veneta e in particolar modo quella veneziana è ricca di ingredienti molto utilizzati nella cultura medio orientale e asiatica.
È questo quello che vogliamo raccontarvi, l’idea che la cucina ci accomuna e spesso ci permette di migliorarci aggiungendo qualcosa di cui prima non conoscevamo l’esistenza o che non sapevamo come usare e grazie all’unione di più culture oggi è diventato qualcosa di quotidiano. Questo viaggio nella cosmopolita Roma ci porterà a fare un giro dei locali etnici che hanno saputo portare un’idea di cucina autentica, sia perché hanno voluto portare le ricette originali o perché hanno cercato di creare una cucina fusion, sempre cercando di non stravolgere totalmente il piatto originale, ma dandogli un tocco diverso e creativo.
Allora vi chiederete, perché a Roma c’è tutto questa concentrazione di ristoranti etnici e questa cultura dell’accoglienza. Beh, semplicemente perché Roma è tutto questo, è una grande mamma che ci accoglie tutti, è un po’ diffidente, ma una volta che ti abbraccia ti tiene stretto in questo posto magico che ti fa arrabbiare e gioire, alcune volte allo stesso momento, e soprattutto ti fa sempre viaggiare, perché anche se sei in una grande metropoli, in alcuni angoli ti ritrovi in un paese o nella vecchia città o anche dall’altra parte del mondo e tutto ciò andando a piedi, anche perché se ti muovi con i mezzi non ce la farai mai a vedere tutti questi posti.
Il cibo ai tempi della quarantena
Abbiamo tutti preso qualche chilo a forza di mangiare e non uscire da casa, però il bello di tutto ciò è stato il poter continuare ad assaggiare cibi che quasi sicuramente non prepareremo mai personalmente, come ad esempio i ravioli o il kebab o la nostrana pizza che in tanti hanno provato a fare anche home-made. Questo è stato possibile grazie alla forza del servizio delivery di molti ristoranti su tutto il territorio nazionale, che hanno fatto sì che questi locali continuassero a lavorare, seppur a regime ridotto. Molti ristoranti portavano semplicemente il pasto direttamente a casa già interamente cucinato, alcuni invece hanno puntato sul prodotto semicotto in modo da poter raggiungere più zone e anche per permettere al cliente di aggiungere il proprio tocco.
In effetti il leitmotiv di questo periodo è stato il mangiare, e in qualsiasi modo si è cercato di mangiare insieme ad altre persone, con un computer o con uno smartphone era uguale, ma per noi è stato importante anche quello, perché è proprio vero che davanti a una tavola si sta bene e soprattutto si è ben propensi a provare nuove esperienze.
Il cibo come unione
Perché si dice ‘parliamone davanti un buon piatto? Questo semplicemente perché il cibo è sempre stato usato come collante sociale sin dalla preistoria, non solo per il commercio, ma anche per instaurare rapporti tra i vari regni o per funzioni religiose e quant’altro.
Anche la produzione del cibo è stata influenzata dai viaggi e ha influenzato a sua volta altri processi. Un esempio lampante è la produzione dello zucchero che, sebbene fosse basata sulla schiavitù, diede il via alla Rivoluzione industriale. I viaggi hanno fatto crescere il mondo come lo vediamo oggi e ci hanno arricchito sotto ogni punto di vista, infatti tutto quello che abbiamo oggi è dovuto alla commistione delle varie culture. Oggi questa diffusione di conoscenze è affidata non solo ad internet, nel quale possiamo trovare molte ricette da poter emulare, ma anche ai vari progetti che vengono sviluppati in tutta Italia.
Il cibo è e sarà sempre un modo per unire e per inserire in un contesto sociale persone provenienti da tutto il mondo, un esempio virtuoso è il progetto ‘indovina chi viene a cena?’ dell’associazione Rete Italiana di Cultura Popolare, il quale si propone di organizzare delle cene a casa di persone provenienti da tutte le parti del mondo e lasciare un invito libero a chiunque voglia provare una nuova cucina.
Nel territorio italiano oltre questo progetto sono stati portati avanti tanti altri che si occupano anche della produzione e dell’educazione alimentare, cercando di sensibilizzare le persone sul tema dello spreco di cibo che giornalmente avviene non solo nelle nostre case, ma soprattutto nei luoghi di distribuzione.
Inoltre, quante volte vediamo per strada una serie di truck food festival a tema cibo internazionale nelle nostre città in cui ci troveremo tutto il quartiere, anche quelli che non ti aspettavi mai, ed è proprio questo il grande potere sociale che ha il cibo.
Come la musica, anche la cucina si compone di tante piccole note sapore che ci fanno apprezzare il piatto. Ci sono ricette infatti, che sono più pop e altre invece che seguono note molto più particolari che necessitano di una comprensione differente e un avvicinamento a quel tipo di sapore. Alcune volte è il cibo stesso a suonare, come il platano fritto tipico della cucina brasiliana, che unisce un sapore dolce a una consistenza croccante.
Il bello della cucina è proprio la sua grande versatilità e la sua abilità di essere per tutti, senza escludere nessuno. E adesso se siete pronti iniziamo a viaggiare insieme in questo mondo colorato caratterizzato da contrasti di sapori che è quello del cibo.
Se ti è piaciuto l’articolo Condividi e lascia un commento!
Fonti e approfondimenti
https://www.taccuinigastrosofici.it/ita/news/contemporanea/antropologia-alimentare/breve-storia-del-cibo-come-strumento-sociale.htmlhttp://www.mangostano.eu/ravioli-provenienti-da-tutto-il-mondohttps://www.taccuinigastrosofici.it/ita/news/medioevale/pasta-cereali/raviolo-il-nobile.htmlhttps://www.reteitalianaculturapopolare.org/indovina-chi-viene-a-cena.html
Oggi siamo Al Pigneto, uno dei quartieri di Roma che è cambiato di più e che sta continuando a cambiare.…
Nel cuore del quartiere Monteverde, nel mercato rionale De Calvi, si trova il BlackDelicious Lab dove in un attimo veniamo…
Per iniziare il nostro viaggio del cibo etnico per la città eterna abbiamo deciso di partire da un ristorante che…